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Le operazioni di M&A fanno emergere valori intangibili che non trovano rappresentazione nel bilancio delle società acquisite. La loro allocazione in bilancio presuppone peraltro la distinzione dei benefici ritraibili dalle attività identificate nelle entità acquisite rispetto a quelli che confluiscono nei valori di avviamento. In tali contesti, l'utilizzo della discrezionalità tecnica accordata dai principi contabili favorisce comportamenti opportunistici che, condizionando la rappresentazione degli intangibili acquisiti, portano talora a disattendere le esigenze informative del mercato. Muovendo dalla letteratura di financial accounting, il volume analizza le determinanti che orientano la scelta di rappresentare le attività intangibili separatamente dall'avviamento, con l'obiettivo di comprendere come queste scelte siano compiute dalle imprese "innovative", quelle cioè nelle quali il ruolo delle risorse intangibili è prioritario nella creazione del valore. La trattazione è supportata da una ricerca empirica condotta su un campione di società quotate che hanno concluso operazioni di M&A nel contesto europeo. I risultati dell'indagine consentono di individuare i driver che guidano la scelta di allocare il valore delle business combination agli intangibili, con particolare riguardo alle imprese innovative. Gli esiti dell'indagine contribuiscono ad alimentare l'ampio filone di studi sulle operazioni di M&A, offrendo spunti di riflessione a investitori, standard setter e autorità di regolazione del mercato.